Epigramma
La donna cannone Giovane, atletica e senza paura per gli altri fui donna dalla scorza assai dura. Fragili membra e fauci di cannone, diva di un pubblico morboso e guardone. A lungo questa fu la mia la sorte di giorno in giorno sfidar la morte. Richer Rossa Matilda, in arte Zazel la dama, proiettile sull’ali della fama. Occhi serrati, ogni volta un guaio, ansiose preghiere nel tubo d’acciaio. Tese le membra, cuor pazzo in petto, il Grande Farini premeva il grilletto. Stella cadente, infinito istante, bocche incredule, applauso scrosciante. Per ben tre volte fracassai le ossa ma non fu questo a riempir la mia fossa. MG
